ROAD TO HELSINKI : PARTE 3

Vilnius , il punto G d’Europa

30.07.2019-31.07.2019

Mi sveglio alle 8 con dei canti di chiesa provenienti da fuori. Esco fuori ed il tempo non è dei migliori .Alle 10  inizia il Yellow Free tour davanti al municipio della città; la guida , una ragazza bionda e giovane ci racconta in modo dettagliato la storia della città , e del Paese.

La città fu menzionata per la prima volta in fonti scritte nel 1323. L’allora centro cittadino era un forte di legno, costruito sulla sommità di una collina dal duca di Lituania Gediminas, personaggio ricordato molto dalla città. La popolazione cittadina era inizialmente composta da lituani, ma presto crebbe, includendo mercanti ed artigiani di diverse nazionalità. A partire dalla conversione della Lituania al cattolicesimo nel 1387 vennero  edificate a Vilnius molte splendide chiese che ancora caratterizzano il centro storico.  In città si stabilirono, tra le altre, comunità di polacchi, lituani, bielorussi, ebrei, russi, tedeschi, ruteni. Ogni etnia diede il suo contributo alla vita cittadina: a quel tempo prosperavano l’artigianato, il commercio e la scienza.  

Durante la Prima guerra mondiale Vilnius fu occupata dai tedeschi dal 1915 al 1918. Il 16 febbraio 1918 venne proclamata l’Indipendenza Lituana. Dopo il ritiro delle truppe tedesche, per un breve periodo la città fu controllata dalla popolazione locale. Presto, però, i Bolscevichi la occuparono, eleggendola capitale della Repubblica Socialista Sovietica Lituano Bielorussa. Il 19 aprile 1919 la città fu conquistata dall’Esercito polacco, ma nel luglio successivo venne ripresa dai sovietici. A seguito del protocollo segreto allegato al Patto Molotov-Ribbentrop, che divideva l’Europa Orientale tra una sfera d’influenza sovietica ed una tedesca, l’Armata Rossa invase la Polonia Orientale. Vilnius fu conquistata il 19 settembre 1939. Inizialmente i sovietici intendevano farne la capitale della Repubblica Socialista Sovietica Bielorussa, ma in seguito, poiché la Lituania continuava a reclamare la città, trovarono più opportuno offrirla al governo lituano, in cambio del permesso di stanziare truppe sovietiche all’interno del paese baltico. Nel giugno 1941, la città fu conquistata dai tedeschi. Nella città vecchia, vennero creati due ghetti per la numerosa popolazione ebraica, che prima della guerra contava oltre 60.000 persone. Nel complesso, circa il 95% della locale popolazione ebraica fu assassinata. Nel luglio 1944, l’Armia Kraiowa polacca ed in seguito l’Armata Rossa conquistarono Vilnius, che fu subito annessa all’Unione Sovietica come capitale della restaurata Repubblica Socialista Sovietica Lituana.

Dopo circa 70 anni di dominio sovietico e varie dimostrazioni iniziate nel ’87 , l’11 marzo 1990, il Soviet supremo della RSS Lituana proclamò l’indipendenza dall’URSS, restaurando la Repubblica di Lituania. Il governo sovietico, il 9 gennaio 1991, inviò truppe . Solo nell’agosto del 1991 l’Unione Sovietica riconobbe l’indipendenza della Lituania. Nel 2004 entra a far parte della NATO e dell’UE, interpretazione personale, per proteggersi da Mosca. Nel 2009, Vilnius, è stata nominata “Capitale europea della cultura”, questo fatto ha indirizzato l’UE a investire molti fondi in questa bellissima città che ora mette al centro la rivalutazione della sua immagine . 

Chiedo quale sia il rapporto con gli altri due paesi baltici, mi da una risposta particolare : il rapporto è di competizione ma comunque una competizione tra sorelle , storia e culltura in comune ma nel resto del viaggio troverò delle  differenze tra Lituania e Lettonia-Estonia.

Ci porta nei luoghi principali della città . Ci racconta come per la società lituana le due grandi ‘’religioni’’ sono la birra e il basket. Ci spiega il significato della bandiera lituana : il giallo rappresenta la luce e il sole ,il verde rappresenta l’erba ed il rosso rappresenta il sangue versato per la patria.

Noto questa coppia di giovani australiani , lei bionda , lui ginger con una lunga buffa barba ; coppia particolare che scoprirò la sera stessa che stanno nel ostello in cui sto io.

Arriviamo nella Repubblica di Uzupis pittoresco quartiere fuori la città vecchia sulla sponda destra del fiume Vilnia. Uzupis infatti significa  in lingua lituana “l’altro lato del fiume”. Separato da 7 ponti dalla città vecchia, il quartiere è stato storicamente abitato da ebrei, la maggior parte dei quali furono sterminati durante l’Olocausto. Nelle case abbandonate dalla comunità ebraica si stanziarono, nel corso della seconda metà del novecento che vide la Lituania sotto la dominazione sovietica, elementi marginali della società quali senzatetto, vagabondi e prostitute.

Nel 1990, anno della dichiarazione di indipendenza della Lituania dall’Unione Sovietica, Uzupis era una delle aree più degradate e problematiche di Vilnius, con edifici fatiscenti, problemi di povertà, criminalità e scarsi servizi pubblici. A partire dagli anni 90 artisti e intellettuali, attirati dai prezzi bassi delle case e dalle atmosfere bohémienne del sobborgo, iniziarono a trasferirsi al di là del fiume Vilnia. Per le sue gallerie d’arte, i laboratori artistici, i caffè, il clima rilassato e anticonformista che vi si respira questa zona di Vilnius può oggi essere considerata una piccola Montmartre lituana. Il merito di questa radicale trasformazione si deve in gran parte alla bizzarra e goliardica idea del poeta, musicista e regista di cinema Romas Lileikis che il 1° aprile del 1997, insieme ai residenti della zona, dichiarò la fondazione della Repubblica indipendente di Uzupis, dotata di una costituzione propria, un presidente, un piccolo esercito e una bandiera in quattro diversi colori, uno per ciascuna stagione. Una idea nata per gioco e per provocazione, per riconquistare l’anima del rione, all’epoca ancora degradato e pericoloso, e trasformarlo in un luogo creativo e propositivo dove far crescere i bambini in tranquillità e liberare i sogni degli adulti sviluppando idee, ideali di tolleranza e progetti artistici.  

Il successo del piccolo stato fondato sull’arte e la fantasia è stato immediato, numerose delegazioni sono arrivate dal resto d’Europa e persino il Dalai Lama ne è divenuto cittadino onorario dopo avervi fatto visita nel 2001. Romas Lileikis è ancora oggi il Presidente della Repubblica e la promozione di idee, di sogni, di attività sociali e artistiche e di una pacifica convivenza tra le persone sono tuttora gli obbiettivi della singolare repubblica lituana. Benché sia diventata nel corso degli anni una attrazione turistica, lo spirito originario dei fondatori è ancora vivo e palpabile e nelle strade del sobborgo si respira un’ aria di libertà, creatività e tolleranza.I 41 articoli della costituzione di Uzupis, un inno all’anticonformismo, alla libertà, alla pace e all’amore, sono incisi su pannelli esposti su un muro di strada Paupio, una delle vie principali del quartiere e costituiscono i cardini dell’anima e della filosofia della giovane repubblica.

Ecco alcuni degli articoli che mi hanno fatto più ridere , ma se volete andare a leggerli non ve ne pentirete.

1. Tutti hanno diritto di vivere vicino al fiume Vilnia e il fiume ha diritto di scorrere

3. Tutti hanno il diritto di morire ma non e’ un obbligo

5. Tutti hanno il diritto di essere unici

8. Tutti hanno il diritto di essere mediocri e sconosciuti

9. Tutti hanno il diritto di oziare

10. Tutti hanno diritto di amare un gatto e prendersi cura di lui

11. Tutti hanno il diritto di badare al cane fino a quando uno dei due muore

12. Il cane ha diritto di essere un cane

13. Il gatto non e’ obbligato ad amare il suo padrone, ma deve essere di aiuto nei momenti di necessita’

14. A volte si ha il diritto di essere inconsapevoli dei propri doveri

21. Tutti hanno il diritto di apprezzare la propria scarsa importanza

24. Tutti hanno il diritto di non capire

25. Tutti hanno il diritto di appartenere a qualunque nazionalità

34. Tutti hanno il diritto di essere fraintesi

37. Tutti hanno il diritto di non avere diritti

39. Non deludere

40. Non combattere

41. Non cedere

Alla fine del tour vado al l’università di Vilnius dove salgo sul campanile della chiesa di St.Joseph, che non suggerisco a claustrofobici e chi soffre di vertigini. Cammino dopo pranzo per Vilnius , fuori dalla città vecchia vicino alla stazione , e vedo parti della città che un turista non vede . Balconi precari con piante che sporgono fuori , strisce pedonali arcobaleno , striscioni e murales , palazzi fatiscenti che nascondono dei giardini in stato di abbandono .Passo di nuovo per Uzupis , scendo sul fiume e un cane mi morde il piede , giorno perfetto per mettermi i sandali . Osservo Gesù Backpacker , adoro questa scultura , l’artista deve essere un genio o un allucinato. Camminando sul fiume noto una sirena , la leggenda dice che: coloro che cadono preda di essa o la scorgono rimangono in Uzupis per sempre, forse è il mio caso.

La sera torno in ostello molto stanca .

IL GIORNO SEGUENTE

La mattina vado verso il castello Gediminas , fa fresco , decido di vedere la città dall’alto non dal castello ma dalla Three Crosses Hill . E’ una bellissima mattinata, il cielo è limpidissimo , cammino nel verde per arrivare alla cima della collina. Dall’alto la vista è  mozzafiato , osservo le case e i vari monumenti stupefatta ,quassù sono da sola perché è molto presto .Appena iniziano ad arrivare persone me ne vado. Cammino sul fiume persa nei miei pensieri , osservo tutto ciò che mi sta intorno , è sempre stata una mia caratteristica.

Gli alberi verdi fanno da cornice a una città dinamica , il lungo fiume è pieno di skaters e piccioni. Cammino senza meta, osservo van di viaggiatori , macchine degli anni 80 , case che sembrano castelli . Tira vento e fa freddo, il cielo azzurro di questa mattina è stato sostituito da un cielo grigio che fa pensare alla pioggia.

Alle tre inizia l’Alternative free tour . La guida dopo le varie informazioni del caso ci parla di come i giovani hanno riqualificato parti della città con l’arte. Dopo il 2004 molti fondi europei sono arrivati alla città che li ha spesi in street art , la città è coperta di street art soprattutto nella periferia . L’arte è il mezzo con cui la Lituania vuole farsi riconoscere dalla comunità internazionale per le sue bellezze per spostare l’attenzione dalle capitali europee più famose alla capitale di un piccolo paese sul baltico , infatti ci cita una pubblicità concepita da uno studente di una scuola di comunicazione il quale ha usato un intelligente gioco di parole e una suggestiva immagine di una ragazza. «Nessuno sa dov’è, ma quando lo scopri è straordinario»  recita la campagna provocatoria per alcuni , bizzarra per altri , ma l’intento è stato raggiunto far parlare della città di Vilnius .

Camminiamo per 2 ore tra la stazione e la zona industriale di Vilnius che negli ultimi anni ha acquisito una certa fama tra i giovani per a quantità di locali nella zona. Mentre torniamo al municipio vedo numerosi negozi di giradischi e 33 giri , chissà perché.

In ostello parlo con una coppia di inglesi che mi fanno sbellicare dalle risate . La sera vado in un pub famoso alla stazione  con una tizia di Taiwan . Serata abbastanza bizzarra .

ROAD TO HELSINKI : PART 1

lAKE GARDA

Post available in English and Italian

Discovering the north of Italy

22.07.2019-27.07.2019

This trip(called Road To Helsinki) starts with the discovery of the North of Italy, lake Garda and Como .

LAKE GARDA

My aunt , 2 bikes and I leave by train to Desenzano , arriving at destination at 12 am. Right away we start cycling we meet a hill and  my bike has problems with the shift . The following hills are steep , we cycle under the hot sun on a county road.  Workers and cyclists whistle to us, I think I’ll die but I continue tell myself to hold on because it’s an adventure .

After 6 kms we take a break under a tree , we  drink  iced thè and crackers, I ‘m back to life.My aunt gives me a piece of advice , it’s not a problem to go slow , to push the bike , but you have to find the strength to get back cycling . “Life is like riding a bicycle,” wrote physicist Albert Einstein. “To keep your balance, you must keep moving”.  This adventure is a metaphor for life, ups and downs , hard and difficult but satisfying. We keep on moving while chatting , after awhile we stop at a bar where we meet Jerry Calà , Italian comedian.

After lots of hills (drop of 400 ms) , the charming surroundings and the beautiful lakeside towns around Lake Garda we start to climb down , the air ruffles my air and dries my forehead, i feel free. We arrive at Salò after 30 kms where we booked a hostel . I take a shower and I stroll around . I walk on the lakeside admiring villas , extraordinary and imposing. Everything reminds me of the history of the city , it gives me chills. I visit  MuSa  where  “Contemplazioni” by Vittorio Sgarbi is exhibit .  I quote a phrase by Sgarby I love : << There is no other way to be contemporary , rather than to be here and now.>>.

Upstairs there’s the museum of history . The original name of the town, “Salodium” derives from the Roman period, and in 1373 it became very important, thanks to Beatrice della Scala who chose the town as the capital of the “Magnifica Patria”, a unity of political domination for that country with its own laws and rights, being especially important, when Salò became part of the republic of Venice in 1426. In Salò there were the administration headquarters of the Serenissima (republic of Venice) commanded by the “Proveditore”, the chief captain, who had jurisdiction over the confederate  towns. Later, in 1797, during the “Patto di Campoformio”, (pact of peace) the capital of the “Magnifica Patria” was abolished and the supremacy of Venice svanished. Popularly and historically known the Republic of Salò (The Italian Social Republic ), was a  german puppet state that was created during the later part of  World War II, existing from the beginning of German occupation of Italy in September 1943 until the surrender of German troops in Italy in May 1945. The Italian Social Republic was the second and last incarnation of the italian fascist state and was led by duceBenito Mussolini  . The state declared Rome its capital, but was de facto centered on Salò , a small town on Lake Garda, where Mussolini and the Ministry of Foreign Affairs were headquartered. The Italian Social Republic exercised nominal sovereignty in Northern and Central Italy, but was largely dependent on German troops to maintain control.

After the museum I visit the cathedral. Worth visiting is the cathedral “Santa Maria Annunziata”, recognized as one of the most important churches of Lake Garda, the palace “Palazzo della Podestà”, the today’s town hall, and other important palaces and portals. I walk barefoot in the sunshine on the lakeside. We have dinner on the lakeside.

FOLLOWING DAY

I wake up at 6.30 am .We have breakfast and we cycle to Gardone Riviera, it’s 6 kms to  the Vittoriale degli Italiani.

Il Vittoriale degli Italiani   (The shrine of Italian victories) is a hillside estate in the town of Gardone Riviera overlooking the lake. It is where the Italian writer Gabriele D’annunzio lived from 1921 until his death in 1938. The house, Villa Cargnacco, had belonged to the German art historian of the Italian Renaissance  Thode from whom it was confiscated by the Italian state, including artworks, a collection of books, and a piano which had belonged to Liszt.

We catch a ferry at 12.15 pm from Gardone to Desenzano passing by Sirmione. I sunbathe on the ferry. At the station we meet a cuban who tells how is living in Cuba.

COMO

The day after I catch the train to Como.I arrive and I start strolling around the lakeside . I arrive to the  villa Olmo. This villa is a great example of neoclassical architecture. Its construction started at the end of 18th century and was finished in 1812. In 1925 Como municipality decided to make it a place for cultural events and art exhibitions. Villa Olmo is definitely the most majestic villa at Como lake. There’s a little beach in front of the villa with swans , I admire the lake .

 After walking on the lakeside I arrive to the  funicolare Como-Brunate,in 1894 the funicular Como-Brunate was opened, symbol of the public transport development in that period, when every centre in the Province was linked with the provincial capital through a series of public transport lines. In just a few minutes it takes you up to Brunate, known as “the balcony of the Alps” on account of its strategic location and breath-taking views from several different aspects.The hill is home to splendid Art Nouveau villas built from the end of the nineteenth century into the early years of the twentieth century by the new wealthy middle classes seeking to make names for themselves. Floral motifs and eclectic elements typify the taste of the owners in an era marked by luxury. The view up here is breathtaking, I’m in love right now.
I stroll around for awhile arriving to the center of the city where is located the Cathedral. Como Cathedral  is the Roman Catholic cathedral and the seat of the Bishop of Como. It is dedicated to the Assumption of the Blessed Virgin Mary.After lunch I lay down under a tree on a bench and I fall asleep.I wake up with screaming kids .I catch the train

ROAD TO HELSINKI : PARTE 1

Alla scoperta del Nord (Italia)

22.07.2019-27.07.2019

Questo viaggio (il road to helsinki) inizia con la scoperta del nord italia in particolare del lago di Garda e di Como .

LAGO DI GARDA

Partiamo io e mia zia da Monza con le  bici e il treno, arriviamo a 12 a Desenzano dopo il cambio a Milano Lambrate.La pedalata  inizia subito con una salita, la bici ha dei problemi con le marce. Le salite che si susseguono sono ripide , pedaliamo sotto il sole cocente al bordo della provinciale. Troviamo operai che ci fischiano e/o fanno il tifo, dei ciclisti ci fanno i complimenti. Io penso di morire ma penso anche che se non fosse cosi duro non sarebbe un viaggio .

Dopo i primi 6 km facciamo una pausa sotto un albero con te ghiacciato e crackers, mi sento rivivere. Mia zia mi da un grande consiglio di vita : la velocità non importa e se scendo a spingere non è un problema ,basta trovare la forza di salire di nuovo in sella. Questa avventura è una metafora per la vita , un Sali e scendi , duro e difficile ma soddisfacente.  Riprendiamo a pedalare chiacchierando. Dopo un sacco di salite nella campagna ci fermiamo ad un bar dove incontriamo Jerry Calà.  Alla zia gli si buca la bicicletta , ma comunque andiamo avanti.

Dopo tante salite (400 m di dislivello) , molto verde e bei paesaggi iniziano le  discese , l’aria mi scompiglia i capelli , mi asciuga il sudore dalla fronte, mi sento libera. Dopo quasi 30 km ed esserci perse arriviamo a Salò verso le 16 dove abbiamo prenotato un ostello . Mi faccio una doccia e parto da sola alla scoperta di Salò.

Cammino per il lungo lago ammirando le ville , magnifiche e imponenti; penso alla storia di questa città , mi vengono i brividi. Vado al MuSa  dove è esposta “Contemplazioni” di Vittorio Sgarbi.  Riporto una frase di Sgarbi che mi è piaciuta molto : << Non c’è altro modo di essere contemporanei che essere qui e ora >>.

Ai piani superiori c’è il museo della storia di Salò. Di fondazione romana, durante gli ultimi anni della seconda guerra mondiale Salò fu sede di alcuni ministeri della Repubblica Sociale Italiana. Nell’ottobre 1943 fu fondata tra Salò e Gargnano la Repubblica Sociale Italiana, conosciuta come Repubblica di Salò, stato fantoccio con a capo Benito Mussolini, cesserà di esistere nell’aprile del 1945 , con la ritirata dei tedeschi e la fuga di Mussolini verso la Svizzera vestito da militare tedesco , che sappiamo tutti com’è finita.

La scelta di portare i principali ministeri sul lago di Garda avvenne probabilmente per le stesse ragioni per cui in Francia – l’altro Stato satellite del Terzo Reich – fu stabilito di portarli nella città termale di Vichy. Perché era relativamente vicina alla Germania (cosa che favoriva il controllo nazista del territorio) e perché erano presenti strutture alberghiere che potevano ospitare le truppe. Nel caso italiano poi c’erano due ragioni in più. Nella zona di Salò l’attività partigiana era quasi assente e la città era lontana dai classici obiettivi dell’aviazione alleata: le grandi città del Nord Italia.

Uscita dal museo mi incammino verso il Duomo che risale al xv° secolo. Il sole sta calando io mi incammino verso l’ostello percorrendo il lungo lago, mi tolgo le scarpe , infilo le cuffiette e ascolto la zanzara .Sono baciata dal sole, sono molto felice .Cena sul lungo lago.

GIORNO SUCCESSIVO

Sveglia alle 6.30.Facciamo colazione e riprendiamo le bici direzione Gardone Riviera , sono 6km fino al Vittoriale degli Italiani.

Il Vittoriale degli Italiani  fu eretto tra il 1921 e il 1938 a Gardone Riviera  da Gabriele d’Annunzio  a memoria della “vita inimitabile” del poeta-soldato e delle imprese degli italiani durante la prima guerra mondiale. D’annunzio vivrà qui dal 1921 alla sua morte nel marzo 1938. Questa residenza, una vecchia villa appartenuta al tedesco Thode , viene donata dal poeta agli Italiani , per questo il nome Vittoriale Degli italiani. Il Vittoriale oggi è una fondazione aperta al pubblico e visitata ogni anno da circa 210.000 persone.. Mi affascina molto la figura di D’annunzio, la guida ci racconta dei fatti troppo buffi , ad esempio , all’entrata della sua casa aveva una colonna per dividere gli ospiti tra desiderati e non graditi. Benito Mussolini fu fatto aspettare 2 ore nella sala dei non desiderati. Altro stratagemma usato da D’annunzio era l’uso dei caloriferi d’estate per mandare via gli ospiti. Dentro la casa sono  presenti un sacco di oggetti accatastati , sono presenti statue , un ‘elica di aereo, 33.000 libri .Nel parco mi perdo , allora scavalco le recinzioni e cammino nelle discese del parco alla ricerca di ciò che stavo cercando.

Alle 12.15 prendiamo il traghetto che ci porta da Gardone a Desenzano passando per Sirmione .Sul traghetto prendo il sole . Arriviamo in stazione , e ritorniamo a Monza . Nel tragitto conosciamo un cubano che ci racconta della situazione cubana.

COMO

Il giorno dopo prendo il treno per Como . Da Monza ci metto 20 minuti , arrivo verso le 9 ed inizio a camminare lungo il lago, vedo degli asiatici che girano un film . Arrivo fino alla villa in stile neoclassico  , la villa Olmo. Passeggio per il parco , e davanti alla villa c’è una piccola spiaggia con i cigni . Il lago è molto bello mi affascina come le montagne cadono nell’acqua. Mi tolgo i calzini e le scarpe e mi metto coi piedi a mollo.

Dopo un po’ mi incammino verso la parte opposta della villa , e camminando sempre sul lungo lago cammino verso la funicolare Como-Brunate  inaugurata nel 1894. Brunate è un bel paesino in montagna , ed è noto soprattutto per la presenza di numerose ville in stile eclettico e liberty  e per i numerosi punti panoramici da cui si può vedere l’intero arco alpino occidentale, la Pianura Padana e gli Appennini, caratteristica quest’ultima che l’ha reso noto come il “Balcone sulle Alpi”. Bighellonando trovo un bel punto panoramico , rimango stupita da  ciò che vedo.

Dopo essere scesa cammino senza meta . Arrivo al centro di como dove è situata la bellissima cattedrale di Santa Maria Assunta , stile tardogotico iniziata a fine XIV° sec. Continuo a camminare senza meta fino a che il caldo mi ammazza e allora mi sdraio sotto un albero  su una panchina davanti al lungo lago dove molti fanno il bagno . Mi addormento . Mi sveglio con dei bambini che urlano. Me ne torno verso la stazione , mentre cammino vedo delle ville stile anni ’20 .

Brasov and homesickness

Post available in English and Italian

26.6.2018

I wake up feeling under the weather but I  want to go to Brasov . I walk to the station Gara Nord , without knowing departure schedule or what to do in Brasov. In my bag there are a pack of biscuits and tablets . I take the train at 8.10 am. It was hard to take the ticket , the  booking clerk was so rude . In 2 minutes my train leaves , I run  like the wind crossing the crowd .Finally I sit down feeling dizzy . I cuddle up in my  hoodie and my scarf  for two hours, having chills and admiring the landscape from the window  , full of trees and castles.I haven’t got a bottle of water to take a tablet but mainly to moisturize my flaming throat. I get off feeling like a junkie in abstinence, my legs are shaking , my head is exploding .The tunnel is creepy , the lights come and go, I’m walking supported by the wall and an old lady come closer screaming incomprehensible. She turns herself in a seagull squealing towards me  . Is it reality or not ?

I arrive to the centre of Brasov where I finally get a coffee and a bottle of water. I walk to the main square where I sit on a bench thinking that I will stay there for the all day . After 20 minutes I decide to go to the Brasov sign, the Brașov sign is easily spotted. Located at the top of mount Tâmpa, it can be viewed from all over the old town, and can be reached by a cable car which leaves from Casa Pădurarului at the base of the mountain. From here it is a short five-minute walk along a rough path to get right behind the giant letters. I spend two hours staring the town and walking around the mountain . I ‘m hungry but I can’t eat , so I decide to walk around the city , colorful and bohemienne . I see two little boys dirty selling lavender , they could be rom , I think .

I arrive to the station where I  argue with the booking clerk ,  after 10 minutes she understands that I need to take the train at 3.40 , so she says to go the binary where I can buy the ticket for Bucharest. The fever and the stress make me want to cry , but I’m strong and I can handle it .I walk to the binary and take an old train made of wood . If I thought Italy wasn’t organized , Romania beats it .

I miss Italy ,somehow, It’s the first time in 19 years that I miss that broken down , sloppy country. I listen to old italian songs , mainly <<Viva l’Italia>> by De Gregori to feel closer to my beloved and hated country.

From now on I didn’t take notes about my day , but I think I was sick and chatted with someone. WHO THE HELL KNOWS.

This is for everyone how feel home everywhere and nowhere ad the same time. Big Kiss from Iride .

Brasov e Nostalgia

26.6.2018

Mi sveglio la mattina con la febbre ma sono decisa ad andare a Brasov . Mi incammino verso la stazione la Gara del Nord , senza sapere nè a che ore ci sia un treno e nè dove sono. La febbre mi da alla febbre, nella borsa ho un pacchetto di biscotti e del paracetamolo. Prendo il treno delle 8.10 . E’ stata un’impresa prendere il biglietto , la bigliettaia era scortese . Tra 2 minuti parte il mio treno . Riesco a  prenderlo al volo . Finalmente mi siedo distrutta dopo una corsa tra le persone, ed aver scoperto che il posto era stato riservato. Passo il viaggio stando malissimo , due ore in cui mi rintano nella mia felpa e nella mia sciarpa . I brividi mi scuotono , è una sensazione onirica, il paesaggio mi affascina molto , castelli e palazzi in mezzo a colline piene di alberi (che penso siano conifere). Non ho acqua per prendere le medicine ma soprattutto per inumidire la gola infiammata. Scendo dal treno ,sembro una tossica in astinenza , tremo , le gambe non mi reggono ,la testa mi esplode . Il tunnel che collega il binario alla stazione è molto inquietante , le luci vanno e vengono, una vecchia mi si avvicina mentre cammino appoggiata al muro urlando strane parole . Si trasforma in un gabbiano che mi stride contro. Non so più cosa è realtà o no.

Riesco ad arrivare al centro di Brasov dove finalmente bevo un caffè ma soprattutto un bottiglia d’acqua fredda.Riesco a camminare verso la piazza principale di Brasov e mi siedo su una panchina pensando che avrei visto Brasov da li. Dopo una ventina di minuti mi riprendo e decido di incamminarmi verso il belvedere di Brasov dove si trova una scritta come quella di Hollywood . Prendo la seggiovia (Tampa) e arrivo su , mi incammino tra i boschi fino a che capisco di essermi persa . Torno indietro e trovo un bel luogo da dove si vede Brasov dall’alto, molto bella ma le persone scortesi e la febbre mi fanno ” odiare ” la Romania , razionalmente però riesco a riconoscere che comunque il paesaggio è molto interessante .

Dopo aver passato circa due ore la su , decido di scendere . Ho fame ma non riesco a ingoiare niente , la febbre sento che si sta alzando. Inizio a camminare senza meta per Brasov , carina e piena di colori .Vedo due ragazzini sporchi con dei mazzi di lavanda , la vendono , saranno dei rom , penso tra me e me . Riesco ad arrivare alla stazione dove litigo con la bigliettaia che mi diceva che l’unico treno disponibile era alle 5 ma sul tabellone era segnato uno alle 3 , lei dopo quasi 10 minuti di tensione mi dice di andare al binario dove comprerò il biglietto. Mi giro e mi dirigo verso il binaro , tra stress e febbre sto per scoppiare in lacrime . Se pensavo che l’Italia fosse disorganizzata , la Romania la batte.

Salgo su di un treno che dovrebbe andare a Bucharest , col capotreno non ci capiamo , mi sale l’ansia. Alla fine mi da un opuscolo in inglese dove riesco a capire che è il mi treno. Pago e vado a sedermi in uno scompartimento da 6 , fatto in legno , sembra di essere su un treno degli anni 60.Durante il viaggio mi sale la malinconia di casa , ascolto canzoni partigiane e << Viva l’Italia>> di De Gregori  per sentirmi più vicina al mio sgangherato paese che amo ed odio.

Da qui perdo le tracce della mia giornata. Probabilmente avrò parlato con qualcuno nella hall dell’Ostello. Chissà.

A voi avventurieri che vi sentite a casa dovunque e da nessuna parte . Un bacio da Iride.

Plovdiv , an ancient city

Post available in English and Italian

21.06.2019

Sara wakes me up a 6.50 , meh. We take the bus at 8 o’clock direction Plovdiv. The worst bus trip of my entire life, but at least the view is interesting, lots of sunflowers and trees. We arrive at 10.30 , we want to do the free walking tour.We walk but none of us know the way .We get lost. But at least we start to be ourselves , we sing Spanish songs and mix languages to communicate  , we laugh a lot .We read online to know what to do because we miss the tour.

Plovdiv  is the second-largest city in Bulgaria. It is an important economic, transport, cultural, and educational center. There is evidence of habitation in Plovdiv dating back to the 6th millennium BCE, when the first Neolithic settlements were established; it is said to be one of the oldest cities in Europe. During most of its recorded history, Plovdiv was known in the West by the name Philippopolis  after Philip II of Macedon conquered the city in the 4th century BCE. The city was originally a Thracian settlement and subsequently was invaded by Persians, Greeks, Celts, Romans, Goths, Huns, Bulgars, Slavs, Rus people, Crusaders, and Turks. On 4 January 1878, at the end of the Russo-Turkish War (1877–1878), Plovdiv was liberated from Ottoman rule by the Russian Empire army. It remained within the borders of Bulgaria until July of the same year, when it became the capital of the autonomous Ottoman region of Eastern Rumelia. In 1885, Plovdiv and Eastern Rumelia joined Bulgaria.

The city has historically developed on seven syenite hills, some of which are 250 metres (820 feet) high. Because of these hills, Plovdiv is often referred to in Bulgaria as “The City of the Seven Hills”, but the only city that can be called like that is Rome for me…..I’m a proud Italian.

On 5 September 2014, Plovdiv was selected as the Bulgarian host of the European Capital of Culture 2019 alongside the Italian city of Matera

We walk  through anfitheatres , trees , a mosque ; the center of the city is a jewelry .It seems to be in Greece. We walk a lot , we enter in a little shop , a nostalgic one ,as i like, with a lot of pins , old pictures and postcards.

It ‘s too hot to continue going , 32 degrees ,so we stop to drink a cold beer in a garden bar and we chat, we chat a lot even if we speak different languages but it’s like being sisters , we talk for 2 hours . And we have lunch.

In the afternoon we stroll around the city , we pass through a slum where dogs are super skinny , people stare at us and there is an awful smell. At the end the hot weather wins, we lay down in a park , a green park . We decide to take the bus at 4 and 30 so we can arrive early in Sofia. While we walk through the park we find “The singing fountains” , a place full of water , we start playing with that. We take the bus and arrive to Sofia at 6.

In the evening I chat with a stalinist who pours whiskey to me as if he was a bar tender, having a trotskyist opinion the verbal conflict was unavoidable. Stalin and Trotsky were philosophical materialists, committed to the unity of theory and practice and bent upon spreading Communism throughout the whole world. While Lenin was alive (at any rate until 1922) both men had a secure place in his favor and therefore in the party as a whole. Since 1917, at least, Trotsky had supported Lenin on the main issues and seemed to have more of his candor and flexibility than Stalin. However, as Lenin sickened and died, the mutual antagonism between Trotsky and Stalin, who had never been compatible, deepened into a life-and-death struggle. The guy continues to support  how Stalin was the perfect choice for the succession of the USSR and how the ethic and morality of the regime was perfect. I can’t shut up and start being me basically , showing up facts, Ucraine , Gulags and so on. I talk about communism , Marxism , politics , history with Kishora and the Stalinist guy but at 2 he so drunk so he leaves. Me and Kishora chat about philosophy and European Union and its policies.

At 3 the police arrives at the hostel due to some guys playing loud music.

At 4 I go to bed exhausted.

Plovdiv , una città antica

21.06.2019

Sara mi sveglia alle 6.50 , meh.Usciamo con direzione fermata degli autobus per andare a Plovdiv con bus delle 8.00 . Il viaggio più scomodo della mia vita , ma la vista è molto interessante , alberi e campi di girasoli. Arriviamo alle 10.30 vogliamo fare il free walking tour. Cosi ci incamminiamo ma nessuna delle due sa la strada .Ci perdiamo. Ma almeno iniziamo ad essere noi stesse , iniziamo a cantare canzoni spagnole per comunicare e ridiamo , ridiamo molto ma ci connettiamo bene nonostante la barriera culturale , lei non parla inglese, allora mischiamo lingue e gesti.

Leggiamo online che cosa fare visto che perdiamo il tour.Plovdiv anche nota in italiano come Filippopoli è una città della Bulgaria, capitale storica della Tracia e la seconda città del paese dopo la capitale Sofia. La città è da sempre punto di riferimento di varie culture e per le sue articolate e millenarie vicende storiche come Persiani, Greci,Celti,  Romani, Goti, Unni, Bulgari, Slavi, Russi e Turchi. La città è nota per la bellezza del suo centro storico in stile rinascenza bulgara (ovvero il Rinascimento bulgaro di inizio Ottocento), uno dei meglio conservati della nazione. Il 17 ottobre 2014 è stata designata, insieme a Matera, come capitale europea della cultura 2019.

Camminiamo tra anfiteatri , alberi , una moschea , mattonelle a vista ; il centro è un gioiellino con qualche turista qua e la. Camminiamo molto, sembra di essere in una città greca,finiamo in un negozietto molto  nostalgico , come piace a me ,  tra spillette comuniste , foto dello scorso secolo e cartoline; ma fa veramente caldo quasi 32 gradi cosi ci fermiamo in un bar in un grandissimo giardino e prendiamo una birra , e iniziamo a chiacchierare di tutto ci connettiamo come sorelle divise alla nascita ,parliamo per quasi due ore che volano come uccelli alla fine dell’estate. E quindi pranziamo li in quel locale all’aperto .

Il pomeriggio lo passiamo a vagabondare per la città arrivando fino a un quartiere malfamato dove bruciavano cassonetti , cani malnutriti e gente che ci importunava.

Alla fine il caldo che ci attanaglia ha la meglio , ci sdraiamo in un parco. Decidiamo che è l’ora di andare verso la stazione dei pullman se vogliamo arrivare ad un’ora decente a Sofia.Mentre camminiamo per il parco troviamo un luogo pieno di fontane e acqua  , che scopro successivamente chiamarsi “The singing fountains”, allora ci iniziamo a schizzare come due bambine. Prendiamo il pullman delle 4 e mezzo , io mi addormento . Arriviamo alle 6 a Sofia , finalmente una bella doccia dopo una afosa giornata.

La sera mi trovo a chiacchierare con uno stalinista slovacco che mi versa whiskey nel bicchiere come se fossimo in un bar e lui fosse il barista, avendo una posizione trotskista il conflitto verbale è inevitabile . Il ragazzo continua a sostenere come la morale e l’etica stalinista andrebbe rivisitata e applicata ai giorni d’oggi, ed io ovviamente non sono riesco a stare zitta  , sostenendo la storpiatura della teoria marxiana e le atrocità del regime sotto Stalin , dall’Ucraina alla Siberia. Parliamo di morale , etica , comunismo , utilizzo delle armi nella polizia unendosi anche Kishora al di fuori dell’ostello. Arriva un algerino con cui facciamo amicizia. Alle 2 lo slovacco è troppo sbronzo per continuare a conversare , rimaniamo io e l’irlandese parliamo di filosofia e Unione Europea .

Alle 3 e mezza arriva la polizia in ostello data la troppa confusione generata da dei tedeschi e altre persone.

Alle 4 vado a dormire

Sofia , the city of outsiders

Post available in English and Italian

20.06.2018


I wake up and this is an achievement, no one has killed me during the night!

I go out and start wandering around the city. Sofia itself has a history of nearly 7000 years,with the great attraction of the hot water springs that still flow abundantly in the centre of the city. The celtic tribe Serdi gave their name to the city. Around 29 BC, Sofia was conquered by the Romans.In the 3rd century, it became the capital of Dacia.Many remains of the ancient city have been excavated and are on public display today. At the end of XIV° sec  Sofia was seized by the Ottoman Empire. Sofia was relieved from Ottoman rule by Russians forces on 1878.

All this history is visible from the buildings around the city . Before my departure I have watched a documentary about Sofia so I can see the history from buildings mainly in the side streets since I describe myself as a flaneuse.

While walking I notice a mosque near a synagogue , I ask myself if and how these 2 religions could cohabit or wheter there were conflicts.

In 1900 the first electric lightbulb in the city was turned on.

Stanislav answers to my question later on the day , let’s introduce Stanislav: he’s the guide of the Free Walking Tour but in reality he’s an actor known here in Bulgaria, anyway the main thing is he is handsome. He explains to me that the square is called ”Tolerance Square” because there are the Banya Bashi mosque , a synagogue, an ortodox church and a catholic one.He underlines the peace among these religions. There is no conflict. No animosity. Just people living life and expressing love for what matters to them. The only real enemy is closed mindedness. Bulgaria’s motto is ‘Unity Makes Strength’ thisshows that over time, co-existence is much stronger and resilient than conflict.

Personally I highly recommendthe Free Walking tour if you pass to Sofia, it starts from the Justice Palace and arrives to Cathedral Aleksandr Nevskij.It is a nice walk . In the group there are twofat australians with red faces, but quite clever.Stanislav asks us questions about history or politics and in reward there are honey candies traditional of Bulgaria.I drink the hot water because the guide said it helps a lot with health , but i need a miracle, probably medjugorje .We arrive after 2 hours of tour , it was super interesting and useful, but now it too hot it seems to be ina desert but without camels.

I start loiter , strolling around narrow streets , full of people ,colors , smells of spicies and food.I don’t know where I am and I really do not care , I want just to observe people and buildings , modernity Baudelaire could say if he was still alive . I just walk , and walk alone being proud of being a woman , happy to live life to its full. I’m living right now appreciating it . (HIC ET NUNC)

Inotice the streets crowded but full of ignorance ,hate , love passione , I see the human being.I see also a lot of Hobos and I smile to them ,share my lunch with them ,give some coins. Hobos and me flaneurs , observing the modernity and by ‘modernity,’ I mean the ephemeral, the fugitive, the contingent, the half of art whose other half is the eternal and the immutable…

Back to the hostel I’m enthusiast by Sofia , I came here without expectations.

I spend the night with Sara the Spanish girl , Kishora the irish guy , and Paul , a funny French guy. We chat , People go and come , I find my self with Pablo the Mexican drinking beer and laughing a lot because we joke in Italian , Spanish and English about everything.

I go to the room at 1am at the floor is completely wet , probably I should say flooded. So at 1 am me and the receptionist start mopping with towels … It was funny somehow.

I go to bed at 2 am.

Sofia , la città delle Anime Salve

20.06.2018


Mi sveglio e già questo è un raggiungimento, nessuno mi ha ucciso durante la notte!

Esco ed inizio a vagare per la città. Sofia è una città che risale al VII secolo a.C. ed è la terza capitale più antica d’Europa, principalmente per l’acqua calda che scorre nel centro della città . Ha avuto molti nomi nel corso della sua storia e i resti della città antica sono visibili ancora oggi. Sofia fu in origine un insediamento dei Traci chiamato Sardica. Venne conquistata dai Romani e divenne la capitale della Dacia. Sotto i Bulgari venne rinominata Sofia (che significa “saggezza” in greco) nel XIV secolo. Sofia venne conquistata dall’Impero Ottomano nel a fine XIV secolo. Conquistata dai Russi nel 1878, divenne la capitale della Bulgaria indipendente nello stesso anno.

Tutta questa storia la noto subito dagli edifici presenti in città. Qualche giorno prima della mia partenza ho visto un documentario proprio su Sofia e quindi da buona flaneuse riscontro le informazioni acquisite nelle traverse mentre aspetto il free walking tour.

Mentre cammino noto la presenza di una moschea vicino a una sinagoga , mi domando se e come queste 2 religioni potessero convivere o se ci fossero stati conflitti.

La risposta me la da Stanislav , la guida del free walking tour che in realtà è un attore famoso bulgaro ma soprattutto belloccio, questa piazza si chiama Piazza della Tolleranza visto che vede la presenza di una ortodossa chiesa , una cattolica ,la Banya Bashi moschea e una sinagoga. Ha sottolineato che non ci sono mai stati conflitti citando un detto bulgaro “Non sono mai state tirate pietre”.Il motto bulgaro è ‘Unity Makes Strength’ ovvero l’unione crea la forza , è proprio questo dimostra che la coesistenza è più resistente e vantaggioso che il conflitto.

Consiglio caldamente se passate da Sofia di fare il Free Walking Tour , che parte dal Palazzo di Giustizia arrivando alla cattedrale Aleksandr Nevskij. Facciamo una bellissima camminata stimolata da domande storiche e politiche da parte di Stanislav che ci premia con delle deliziosissime caramelle al miele e limone caratteristiche bulgare. Nel gruppo ci sono anche 2 australiani grassi e vecchi , paonazzi dal sole estivo europeo, ma molto acuti .Bevo l’acqua calda termale che dicono faccia molto bene ,sperando che risolva qualche problema , anche se per me ci vuole un miracolo. Arrivati alla cattedrale dopo 2 ore sotto il caldo cocente ,mi sembra di stare nel deserto mancano solo i cammelli .

Inizio a camminare senza meta bighellonando tra quartieri con strade piccole e affollate , gente da tutte le parti , odori di spezie e cibo ,colori sgargianti . Non ho una meta e non so nemmeno dove sono e ciò non mi preoccupa per niente, se Baudelaire fosse ancora vivo direbbe che io flaneuse osservo la modernità , ovvero il transitorio, il fuggitivo, il contingente, la metà dell’arte, di cui l’altra metà è l’eterno e l’immutabile. Negozi di latte e formaggio che sembrano usciti da cartoni per l’uso del rosa e del blu. Cammino , cammino sola e fiera , fiera di essere donna e di essere in vita . E’ uno di quei momenti che vivi senza pensieri e sei felice del qui ed ora (HIC ET NUC )

Noto che nelle strade c’è molta Umanità , non intesa come sensibilità ma come la folla con i suoi pro e contro, cattiverie e ignoranze.Vedo molte Anime Salve a cui rivolgo sorrisi o condivido il mio pranzo o qualche spicciolo.

Torno in ostello entusiasta di questa città di cui non avevo aspettative.

La sera la passo con Sara , la mujera spagnola , Kishora ,l’irlandese , Paul , un francese molto simpatico e intelligente . Tra una chiacchiera e l’altra , gente che va e gente che viene , mi ritrovo con Pablo il messicano seduti uno di fronte a l’altro divisi dal tavolini a ridere come matti e a bere birra , abbiamo mischiato inglese , spagnolo ,italiano e l’opera del Don Giovanni.

Verso l’una torno in camera e noto che il pavimento è allagato… Si all’una di notte io e il receptionist ad asciugare con mop e asciugamani il pavimento di legno.

Verso le 2 morfeo inizia a cullarmi me .

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora